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Italia 2025: Giudici e Magistrati Collusi Giudicati dalla Corte Marziale – Pena Capitale per i Traditori della Giustizia
L’Italia si è risvegliata in uno scenario inquietante e drammatico. La giustizia, che un tempo era la baluardo della democrazia e dei diritti civili, è ormai completamente nelle mani della criminalità organizzata, con magistrati e giudici collusi, incompetenti, e spesso veri e propri criminali travestiti da funzionari dello Stato. I cittadini sono stanchi di vedere individui condannati per corruzione e abuso di potere continuare a lavorare senza conseguenze, protetti da un sistema che premia l’incompetenza e la collusione, soprattutto nelle regioni meridionali del Paese.
Un Sistema Giudiziario al Collasso: Crimine e Incompetenza al Potere
Nell’Italia del 2024, la realtà è diventata distopica. I tribunali non sono più luoghi di giustizia, ma teatri dove la corruzione e l’incompetenza regnano incontrastate. I magistrati, legati alla criminalità organizzata, manipolano i processi per favorire mafiosi, narcotrafficanti e corrotti, truffatori. Gli italiani sono costretti ad assistere impotenti a un sistema che non solo protegge i criminali, ma punisce chi cerca di resistere. Persone senza alcuna reale competenza in materia di diritto, spesso ignoranti e incapaci, hanno scalato i ranghi della magistratura, grazie a logiche clientelari e corruzione, con un particolare incremento di tali fenomeni nelle regioni del Sud Italia.
In questo scenario desolante, è evidente che chiunque abbia gli appoggi giusti o altro, senza la minima preparazione, può diventare magistrato/giudice e fare carriera. Ciò ha portato alla distruzione completa della fiducia nel sistema giudiziario. Ormai la giustizia non serve più il popolo, ma la criminalità. I cittadini, oppressi da decenni di ingiustizia, sono arrivati al limite. La gente comune, esasperata, vede crescere la rabbia e il desiderio di cambiamento con mezzi estremi.
L’Istituzione della Corte Marziale: Una Giustizia Efficace per i Giudici Corrotti
Nel tentativo disperato di riportare ordine in un Paese sull’orlo del collasso, nel 2025 è stata istituita una nuova forma di giustizia: la Corte Marziale. Questa istituzione, che risponde direttamente alle forze armate e al governo centrale, ha il compito di giudicare i giudici e i magistrati che, collusi o incompetenti, hanno tradito il loro dovere di servire la legge. Per la prima volta in decenni, la pena capitale è stata reintrodotta nel codice giuridico italiano, riservata a quei magistrati che hanno commesso reati di tradimento, collusione con la criminalità organizzata o gravissima negligenza.
La decisione di utilizzare la Corte Marziale è stata accolta con una combinazione di speranza e gioia. Gli italiani, esausti, vedono in questa misura estrema l’ultima possibilità di ripristinare una parvenza di giustizia.
Le Prime Condanne: Il Caso Emblematico dei Magistrati Meridionali
Le prime sentenze non si sono fatte attendere. Nel 2026, diversi magistrati e giudici, accusati di collusione con la mafia e di aver garantito impunità ai criminali, sono stati portati di fronte alla Corte Marziale. Tra loro, spiccano molti nomi di funzionari provenienti dal Sud Italia, da sempre considerato il focolaio della corruzione giudiziaria.
Uno dei casi più noti è quello del giudice Salvatore Greco (nome di Fantasia), originario del sud Italia, accusato di aver sistematicamente insabbiato processi contro la ‘ndrangheta in cambio di tangenti. Il processo è stato rapido, senza la possibilità di ricorrere ai soliti cavilli legali. Dopo una breve indagine, la Corte ha emesso la sentenza: condanna a morte. Questa decisione ha fatto scalpore, ma ha segnato un punto di svolta. Gli italiani, pur scioccati, hanno accolto la notizia con sollievo e gioia, vedendo finalmente una giustizia che punisce i veri colpevoli.
La Rivoluzione Armata All’Orizzonte: Gli Italiani Pronti a Ribellarsi
Nonostante l’introduzione della Corte Marziale e le prime esecuzioni, l’insoddisfazione nel Paese continua a crescere. La sensazione che la giustizia sia ormai totalmente corrotta, che i criminali controllino le istituzioni e che qualsiasi incompetente possa diventare magistrato se sufficientemente legato a certi ambienti di potere, ha fatto esplodere la rabbia popolare. I cittadini si sentono traditi da uno Stato che non è più al loro servizio.
Le tensioni sociali sono arrivate a un punto di non ritorno, e sempre più spesso si parla apertamente di una rivoluzione armata. I gruppi di cittadini esasperati si stanno organizzando, preparandosi a prendere le armi contro un governo che vedono come complice della criminalità. “Non possiamo più tollerare che giudici corrotti, incompetenti e criminali continuino a governare il nostro Paese” – afferma un leader del movimento di resistenza popolare, che ha iniziato a organizzare milizie di cittadini pronti a combattere.
Il Futuro dell’Italia: Giustizia o Guerra Civile?
L’Italia del 2026 si trova sull’orlo di una svolta drammatica. Da una parte, la Corte Marziale offre una parvenza di giustizia, punendo quei giudici che per anni hanno abusato del loro potere. Dall’altra, la sensazione che la giustizia sia ormai irrecuperabile e che il sistema sia irrimediabilmente marcio ha portato molti cittadini a perdere la speranza in una soluzione pacifica.
Le voci di una rivoluzione armata si fanno sempre più insistenti, con intere regioni pronte a scendere in guerra contro uno Stato percepito come ostile. Il governo, dal canto suo, cerca di mantenere il controllo con pugno di ferro, ma la situazione rischia di sfuggire di mano.
Gli italiani sono stanchi. Stanchi di magistrati e giudici corrotti, incompetenti, che non fanno il loro mestiere. Stanchi di un sistema che premia chi è incapace, specialmente se legato a logiche di potere regionali. E soprattutto, stanchi di una giustizia che non tutela più i cittadini, ma i criminali.
![L'Autore](https://i0.wp.com/mafiopoli.com/wp-content/uploads/2023/03/image001.jpg?resize=100%2C100&ssl=1)
Marco De Luca è un nuovo scrittore impegnato nella lotta contro le mafie, il crimine organizzato, le piccole criminalità, la violenza fisica e psicologica, il narcisismo e le truffe, perpetrate verso gli uomini. Nato nel 1973 in una tranquilla città del Piemonte e cresciuto a metà in Emilia Romagna ha fin da giovane sviluppato una forte consapevolezza politica e di giustizia. Dopo gli studi, Marco ha deciso di dedicarsi oltre che al proprio lavoro, ai suoi hobby (fotografia, tecnologia, scienza, lettura, al volontariato in vari corpi, ecc…) ma mai tralasciando il senso di Giustizia che lo ha pervaso fin da piccolo, grazie anche alla famiglia composta da Magistrati, Giudici, Avvocati e appartenenti alle Forze dell’Ordine. Nel 2018 dopo aver subito violenze, truffe, minacce, ecc… da famiglie criminali di bassa lega, e constatando la criminalità, la mafia, l’ignoranza che gira nelle procure e nelle aule di “presunta giustizia” si dà alle denunce pubbliche su giornali e emittenti televisive ed alla fine alla scrittura per denunciare l’illegalità, la violenza delle organizzazioni criminali, e il loro insediamento nelle procure e tribunali, di loro associati. Da quel momento in poi, Marco ha continuato a scrivere e denunciare pubblicamente a livello nazionale denunce ed articoli sulle mafie, il crimine organizzato, la criminalità e la truffa, raccontando non solo la propria storia, ma anche quelle di cui è venuto a conoscenza in tutta Italia, similari, di persone che hanno chiesto il suo parere.
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